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Il carattere della comunicazione.

VOCALI E CONSONANTI.

Scrivere comporta la combinazione di vocali e consonanti, lettere con suoni diversi che si alternano per creare le parole, le frasi, i discorsi.

Una successione quasi musicale, in cui il respiro delle vocali, sostiene il ritmo delle consonanti.

Se noi associamo vocale a voce, ovvero a chi parla e consonante a suono, ovvero a ciò che si ascolta, ecco che la successione di vocali e consonanti, ossia il discorso, diventa un’alternanza di dire e tacere, di parlare ed ascoltare.

 

Comunicare è proprio questo: saper dire e sapere ascoltare, sentire ciò che dicono gli altri e rispondere puntualmente, tacere quando occorre, intervenire quando serve.

 

Una delle parole chiave del marketing digitale degli ultimi anni è CONVERSAZIONE.

Tutti i suggerimenti, i consigli e i piccoli trucchi legati ai diversi Social Network, servono per stimolare e gestire una conversazione continua con gli interlocutori aziendali.

Occorre allora ricordare l’alternanza necessaria di vocali e consonanti, per evitare di monopolizzare la conversazione o di dimenticarsi di rispondere, quando richiesto.


 

MAIUSCOLE e minuscole.

Una delle raccomandazioni più comuni per chi si accinge a fare comunicazione è quella di non abusare delle maiuscole, meno che meno delle maiuscole in grassetto.

In un periodo in cui si parla sempre meno e si scrive sempre di più, LEGGI QUI E DAMMI UN TUO PARERE è letto come un urlo disperato da parte di qualcuno che ha l’assoluta necessità di ricevere un nostro riscontro prima di decidere se vivere o morire; la stessa frase, scritta in piccolo e, magari, con l’aggiunta di un “per favore”, è decisamente più cortese, se si è disposti a correre il rischio di non ricevere alcuna risposta per qualche ora.

 

Per amor di precisione, occorre aggiungere che stiamo parlando in un mondo in stampatello, che comunica col computer, con lo smartphone e con il tablet.

Tutto questo raccomandare sarebbe stato del tutto superfluo in quel lontano mondo, prima del digitale, quando a scrivere si usavano le penne e le MAIUSCOLE erano usate solo in casi estremi e rigorosamente codificati, non fosse altro che per l’estrema difficoltà di alcune di loro.

Bellissime, ma quasi impossibili, le lettere maiuscole erano il cruccio degli scolari di prima elementare, che si scontravano con la pretesa di dover perpetrare la tradizione antica dei codici miniati.  

Perché, diciamolo, quelle sì, che erano MAIUSCOLE: bellissime, colorate, ricche di fiori, frutti, ghirlande, spesso custodivano al loro interno un intero quadro, un piccolo capolavoro di dedizione, precisione e raffinatezza.

Un “visual” ante litteram, che permetteva di rendere le pagine più belle, di catturare l’attenzione, di raccontare una storia, di far parlare di sé.

 

Che fantastici blogger sarebbero stati quei monaci?


 

Corsivo e STAMPATELLO

Corsivo è lo sviluppo di una strategia di comunicazione integrata, in cui ogni elemento si distingue dagli altri e tutti si armonizzano tra loro, creando un unità di stile e contenuto

Corsivo è la scrittura meditata, ricercata, riflessiva delle pubbliche relazioni, dei profili istituzionali.

Corsivo è anche lo stile delle lettere, delle e-mail informali e personali, dove il destinatario si sente subito a suo agio.

Corsivo è un evento di gala, una cena importante.

Corsivo è il messaggio che rafforza il senso di appartenenza, la comunicazione interna, gli auguri di Natale.

 

STAMPATELLO è l’ABC, è scoprire le basi della comunicazione, riconoscere i caratteri e imparare a unirli tra loro in combinazioni sempre più ardite, in parole, frasi, pensieri.

STAMPATELLO è anche uno slogan, un’idea, una visione: per natura essenziali, semplici, capaci di arrivare dritto al cuore e alla mente di chi legge.

STAMPATELLO è il carattere delle scritte sui muri, delle infografiche, dei titoli ad effetto, dei testi sulle immagini. 

STAMPATELLO è il gioco della comunicazione immediata delle chat, di WhatsApp, di Instagram.