Si sente parlare, sempre più spesso, di Digital Disruption, ovvero della potenza rivoluzionaria delle tecnologie digitali applicate alla gestione aziendale. Il potenziale che Big Data, Analytics, Cognitive computing e IoT possono sviluppare, per rendere le aziende più competitive, è davvero enorme.

 

In Italia c’è molta attenzione, soprattutto dopo l’annuncio del piano Industria 4.0, tuttavia i dati DESI, della Commissione Europea, evidenziano ancora un forte ritardo rispetto alla media europea, legato anche ad un bassissimo livello di integrazione del digitale all’interno delle aziende e della pubblica amministrazione.

 

È quindi necessario partire dalle basi: interpretare il processo di digitalizzazione aziendale come un lungo viaggio, il cui punto di partenza è avere un buon sito istituzionale, in linea con gli obiettivi di business.

 

COSA SIGNIFICA AVERE UN BUON SITO?

 

Sono diversi i parametri da tenere in considerazione.

  • Deve essere ben strutturato sia in termini di percorsi di navigazione, di organizzazione dei contenuti all’interno delle pagine
  • Deve prevedere una home page che comunichi immediatamente cosa fa l’Azienda e perché è differente rispetto alla concorrenza
  • Deve avere contenuti professionali interessanti e leggibili
  • Deve rispondere ai requisiti necessari per un buon posizionamento nei motori di ricerca: titoli, parole chiave, tag, metatag, immagini, pertinenza, link, metadescription, portabilità su diversi browser e dispositivi
  • Deve essere responsive
  • Deve stimolare l’interazione anche attraverso l’integrazione con i Social Network o altri strumenti di direct response, primo tra tutti la e-mail

 

Occorre quindi fare un’accurata analisi iniziale e definire un piano d’azione per raggiungere tutti gli obiettivi sopra indicati, tenendo conto che, oggi, ciò che fa davvero la differenza sono i contenuti.

 

Google utilizza infatti algoritmi sempre più complessi, che tendono a simulare il comportamento umano, ivi comprese la soddisfazione o la frustrazione derivanti da una ricerca andata a buon fine o da un risultato considerato inutile.

Google valuta i siti per ciò che realmente contengono utilizzando indici legati anche alla lunghezza dei testi, alla presenza di immagini, alla leggibilità delle pagine, alla rilevanza e alla coerenza dei contenuti.

In altre parole, la prospettiva oggi è molto diversa rispetto agli anni ’90 in cui tutto si giocava sulle Keywords reali o nascoste.

 

CHE RISULTATI PORTA UN BUON SITO?

 

Recentemente Lettera101 ha curato la riorganizzazione del sito www.rts-srl.it, gruppo specializzato nello sviluppo aziendale e nella formazione finanziata.

Partendo da un sito già esistente e con buoni risultati di traffico, abbiamo deciso di intervenire per migliorarne ulteriormente l’efficacia.

L’intervento ha previsto le seguenti attività:

  • sviluppo della struttura del sito, con l’aggiunta di pagine specifiche sui diversi corsi che compongono la proposta formativa,
  • sviluppo dei testi attorno a specifiche parole chiave,
  • ridefinizione della Home page per rendere immediatamente chiara l’identità e la missione aziendale,
  • creazione di opportunità di interazione con form di contatto, form di iscrizione alla newsletter e pulsanti social,
  • miglioramento dei percorsi di navigazione

 

Il nuovo sito è stato messo on line i primi di agosto e questi sono i dati:

 

Google Analytics 1

Google Analytics 2

 

Si nota un netto miglioramento delle performance, sia confrontando i dati di traffico con il trimestre precedente, che con lo stesso trimestre dell’anno prima.

Google Analytics dati

 

In particolare, rispetto al trimestre precedente si nota un aumento significativo del numero di sessioni, del numero di utenti e del numero di visualizzazioni di pagina.

 

 

Google analytics dat RTSAncora più significativo, nella valutazione della qualità del sito sono i dati relativi al numero di pagine viste per ogni sessione, al tempo di permanenza sul sito e, conseguentemente, al bounce rate.

Questo significa che, una volta arrivati al sito, gli utenti hanno trovato contenuti interessanti e sono stati invogliati a proseguire nella navigazione. È un dato estremamente importante per chi vuole creare coi propri clienti una relazione basata sulla qualità, la competenza e la fiducia.

 

Un altro risultato interessante, lo si evince osservando le fonti di traffico.

Google Analytics 5

 

Immaginando che la riorganizzazione dei contenuti del sito e la conseguente revisione di alcune URL avrebbe impattato in maniera negativa sul traffico cosiddetto “referral”, sono state potenziate altre attività di digital marketing, in particolare la presenza sui social e una newsletter settimanale.

 

La scelta si è dimostrata vincente: la perdita di traffico Referral è stata più che compensata dal risultato ottenuto da Social e Direct e contemporaneamente il traffico organico ha fatto registrare una crescita di quasi 23 punti percentuali. Un risultato più che buono, se si considera che nel periodo considerato è incluso agosto, mese storicamente poco “trafficato”.

 

Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto in questi primi mesi.  Sappiamo che il Web è uno scenario in continuo mutamento e che dovremo lavorare per consolidare questi dati, ma ora che siamo certi che il sito sta performando come volevamo, possiamo concentrarci sulla qualità dei leads e non solo sulla quantità”  ha dichiarato Vittorio Basso Ricci, direttore generale del Gruppo RTS.

Per un’analisi gratuita del vostro posizionamento on line, scrivete una mail a info@lettera101.com