Nel mese di maggio molte sono le novità sbocciate, come rose, sui principali Social Media.
La più evidente, per sua stessa natura, è stata il nuovo logo di Instagram.
Il Social Media, che con oltre 400M di utenti attivi al msese (M.A.U. come usano dire gli addetti ai lavori), si colloca tra i principali attori del mercato, lo scorso 11 maggio ha svelato la nuova icona: una estrema stilizzazione dell’obiettivo fotografico, o meglio la riproduzione dell’obiettivo di uno smartphone, in un caleidoscopio di colori.
Non si tratta solo di maquillage: chi si occupa di comunicazione sa bene che il logo di un’azienda è una cosa molto seria, in questo caso esprime la consapevolezza che il Brand, nato per condividere istantanee tramite un’App che omaggiava la “vecchia” Polaroid, si è affrancato dalle sue origini, gioca un ruolo di primo piano in un mercato che vale milioni di dollari e si rivolge ad un pubblico nato quando l’Instamatic era già da tempo scomparsa dalla circolazione.
Ma mentre l’attenzione si rivolgeva al logo, gli sviluppatori di Instagram si concentravano su altre, sostanziali modifiche all’interno della piattaforma.
In primo luogo la durata dei video è stata portata da 15 a 60 secondi, una lunghezza più consona a chi ha intenzione di sviluppare un video promozionale; inoltre, sempre in tema di campagne a pagamento, è possibile configurare la campagna in modo che, quando un utente clicca sull’immagine una sola volta, venga re-indirizzato sulla App o sulla specifica landing page associata alla campagna.
Una vera rivoluzione se pensiamo che fino a qualche mese fa non solo non erano possibili le inserzioni pubblicitarie, ma l’unico posto in cui era possibile inserire un link al sito aziendale era nella bio del profilo.
Per chiudere la panoramica dei cambiamenti su Instagram, va notato che anche Instagram ha abbandonato il rigoroso ordine cronologico inverso nella visualizzazione dei post, impostando un algoritmo per cui i post vengono mostrati nei feed sulla base di un criterio di rilevanza definito sul comportamento di ogni Instagrammer.
Prevale quindi la linea dettata dagli Edgerank di Faceboook
Importanti cambiamenti si sono avuti anche su Twitter
La piattaforma dell’uccellino azzurro, che sta cercando di uscire dallo stallo registrato nella crescita dei sopracitati M.A.U., una decina di giorni fa, ha stato annunciato ufficialmente il superamento dei fatidici 140 caratteri.
In realtà si è cercato di trovare una soluzione che non stravolgesse il limite di brevità imposto sui Tweet, che è da sempre la delizia degli amanti di questa piattaforma, per cui si è deciso di non considerare più nel computo dei caratteri lo spazio occupato da foto, video, GIF o sondaggi, né quello occupato da @handle nel caso di risposta ad un altro Tweet.
In breve, si parla di 140 caratteri effettivi, al netto quindi di ogni altro elemento addizionale al messaggio.
Un’altra importante modifica era stata fatta ai primi di maggio, quando con la nuova interfaccia di navigazione, Twitter aveva introdotto la funzione “Connetti”.
Partendo dal fatto che la maggior parte degli utenti accede alla piattaforma per sapere cosa succede nel mondo e per scoprire profili interessanti da seguire, Twitter ha pensato di semplificare le cose ai suoi utenti, suggerendo una lista di persone e account che potrebbero essere rilevanti per l’utente, basandosi sia sui seguaci / seguiti che sulle interazioni svolte dall’utente stesso.
Restando nel mondo Twitter, vanno segnalate alcuni cambiamenti sulla piattaforma di video streaming Periscope.
In primo luogo, è stata inserita una nuova funzionalità di ricerca, rendendo possibile trovare le trasmissioni per argomento, in secondo luogo il salvataggio dei video è stato esteso automaticamente oltre le iniziali 24 ore, lasciando però che sia l’utente a decidere se disattivare o meno questa opzione.
Ci si muove quindi in contro-tendenza rispetto a Snapchat, la piattaforma per il pubblico più giovane il cui punto di forza sta proprio nel cancellare i contenuti una volta visualizzati o al massimo, se sono storie, dopo 24 ore. Sembra quindi che si cerchi di indirizzare Periscope verso un uso meno ludico e più consapevole, votato alla condivisione di eventi e notizie rilevanti, coerentemente con quanto accade su Twitter.
In questo senso si può interpretare anche l’annuncio della moderazione dei commenti in tempo reale, una novità necessaria per segnalare abusi e rendere l’uso della piattaforma più attraente.
Per evitare che il controllo dei contenuti e dei commenti inficiasse sulla velocità e sulla condivisione in real-time, i programmatori di Periscope hanno pensato ad un modello di auto-gestione, in cui sono gli stessi utenti della piattaforma che possono determinare chi vada bloccato e chi no. In pratica, ogni volta che un commento viene segnalato come inappropriato, Periscope domanda ad un certo numero di utenti, scelti a caso, di verificare se ciò è vero oppure no. Se la maggior parte conferma la segnalazione, il commento viene cancellato e l’utente che lo ha inserito non potrà più commentare per tutta la durata dello streaming, viceversa il commento rimane attivo e l’utente può continuare a chattare.
⚡️Comment moderation is now LIVE on iOS and Android! 🙌 pic.twitter.com/dHQAZJ162H
— Periscope (@periscopeco) 1 giugno 2016