Instagram nasce nel 2010 come piattaforma di condivisione di foto scattate con il cellulare. Subito si distingue per il formato quadrato delle immagini e per i filtri utilizzati per dare alle foto effetti particolari, il più delle volte vintage o retrò. Instagram si diffonde rapidamente soprattutto tra gli adolescenti, diventando per loro il primo social di riferimento, ma acquisendo un ruolo di primaria importanza anche tra il pubblico più vasto.

Secondo il recente report di Simplymeasured , oggi Instagram è il quarto Social Network per numero di utenti attivi al mese – circa 300 M – a pari merito con Google plus e subito dopo Facebook (1.4B), YouTube (1B) e Twitter (302M).

Ma chi sono gli Instagrammer e come possono essere raggiunti dalle Aziende?
Il 70% degli utenti attivi a livello globale ha un’età compresa tra i 16 e i 34 anni, con una elevata inclinazione all’utilizzo quotidiano dei Social Network: mediamente hanno diversi account e tendono ad utilizzare 4.83 piattaforme diverse, il 47% utilizza Facebook messenger e il 40% utilizza regolarmente WhatsApp come tool di messaggistica istantanea. – fonte Globalwebindex – Webindex Instagram and other social

Secondo una recente ricerca condotta da Facebook su un campione di Instagrammer tra i 13 e i 24 anni, il 72% posta regolarmente immagini, prevalentemente per documentare le fasi della giornata, che per il 33% inizia collegandosi a Instagram e per il 39% si chiude sempre su questa piattaforma.
Un target giovane, fidelizzato, incline alla narrazione per immagini e attento alla qualità delle immagini stesse, che devono essere fresche, interessanti e suscitare emozioni. Un target che per il 68% dichiara di interagire con le Aziende regolarmente sia apprezzandone le immagini, che inserendo commenti, visitando i siti istituzionali e spesso procedendo ad acquistare i prodotti on line.

Le Aziende fino ad ora si sono avvicinate ad Instagram con interesse, ma anche con una certa prudenza, dettata per lo più dai limiti imposti dalla piattaforma stessa: su Instagram non è possibile inserire link cliccabili né sulle immagini, né nelle didascalie, ma solo nella Bio del profilo, la condivisione di un post non è immediata e per poter fare un regram di un contenuto occorre ricorrere ad procedura un po’ complessa, oppure utilizzare un’App. Inoltre, fino allo scorso anno, non era possibile alcuna pubblicità e ancora oggi i post sponsorizzati sono limitati ad alcuni Paesi e ad un numero ristretto di Aziende.

Sembra quindi che fino ad ora Instagram abbia puntato su contenuti nativi e sempre originali, lasciando alle Aziende lo spazio per creare una solida base di follower e di traffico organico, basato esclusivamente sulla qualità dei contenuti e sul riscontro diretto del passaparola.

Da qui l’importanza di coinvolgere Instagrammer influenti per creare proselitismo, una pratica diffusa e trasparente, che ha riscontrato il favore degli utenti, per nulla infastiditi da questi “consigli interessati” da parte dei membri del loro network.

Le cose stanno cambiando e dopo avere annunciato a marzo la modalità carousel per permettere alle Aziende di raccontarsi attraverso un carosello di immagini, poche settimane fa, l’annuncio delle nuove possibilità di advertising su Instagram, con tanto di Call to Action e link cliccabili.

Gli Instagrammer potranno così interagire ancor più facilmente con le Aziende coi pulsanti SIGN UP, LEARN MORE, SHOP NOW e INSTALL NOW.

shop now on instagram

Migliorano quindi sensibilmente le possibilità per le aziende di promuovere i prodotti e, di pari passo migliora anche l’esperienza di navigazione degli utenti, con le nuove modalità di ricerca dei contenuti, per luoghi, per tag, per emoji, con l’inserimento della funzione di ricerca anche da desktop e con la possibilità di vedere cosa piace ai profili seguiti. Cosa c’entra questo con la pubblicità? C’entra, perché stimola ad ampliare i propri orizzonti, a trovare nuove ispirazioni ed a creare nuove conversazioni.

Le Aziende hanno quindi una nuova, importante opportunità da cogliere, che porterà risultati positivi quanto più sapranno curare i contenuti, sviluppare una narrazione originale, emozionale e creativa, creare didascalie che stimolino il riscontro del pubblico e inventare sequenze di # e emoji nuove e divertenti.


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