In un mondo “Social” in cui il numero di account sfiora i 4 miliardi, con una media di 3 account aperti per persona, ha ancora senso parlare di email?

La risposta è SI!

La crescita esponenziale dei Social Network come strumento di comunicazione e condivisione, non sembra infatti scalfire l’importanza e la popolarità della email: un recente studio di Radicati Group stima una crescita annua del 6% nel numero di email account, da 3.9B del 2013 a 4.9B nel 2017 e se Facebook dichiara che ogni giorno vengono condivisi 2.5B di contenuti attraverso la sua piattaforma, lo stesso studio stima in 196B il numero di email scambiate quotidianamente, con una percentuale del 60% riservata ai messaggi di lavoro.

Numeri importanti, quindi, che confermano la rilevanza della posta elettronica, soprattutto nel contesto business. Come tutti gli strumenti di comunicazione, anche la e-mail ha specifiche regole e modalità da seguire per ottenere risultati apprezzabili.

Ecco quindi il nostro primo articolo dedicato a questo argomento, con alcuni suggerimenti utili per la raccolta di nuovi indirizzi di posta elettronica.xxx


 Se tu dai una cosa a me, io poi do una cosa a te 

Lo slogan di una vecchia pubblicità dei rasoi Philips (per chi fosse troppo giovane ecco il link) sintetizza perfettamente il concetto, ovvero perché un cliente effettivo o potenziale dovrebbe dare all’Azienda il suo indirizzo e-mail, quando la sua casella di posta è già costantemente piena? Il solo modo per convincerlo è garantire non solo che il suo indirizzo sarà utilizzato nel rispetto della privacy, come prescrive la legge, ma che fornendocelo potrà ottenere dei vantaggi, accedere a prezzi esclusivi, promozioni riservate, servizi personalizzati. Dimostreremo così, sin dall’inizio, la capacità dell’Azienda di fornire valore e soddisfare le aspettative.

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In questo esempio LEVIS, offre la spedizione gratuita per il primo ordine, un vantaggio tangibile ed immediatamente spendibile sulla piattaforma di e-commerce.

esempio Levis - raccolta e-mail


Chi siete, quanti siete, cosa portate… 

Meglio non rischiare di sembrare i gabellieri del famoso film “Non ci resta che piangere”, sottoponendo il potenziale contatto ad un inutile interrogatorio. Il modulo di contatto deve essere breve e richiedere solo i dati necessari per una prima profilazione, sarà il cliente stesso a fornirci più informazioni sui suoi gusti e comportamenti di acquisto non appena avremo stabilito una relazione anche attraverso la nostra forza vendita, il customer-care ed i nostri profili social.

Una piccola deroga: la conferma dell’indirizzo e-mail può sembrare ad alcuni utenti una seccatura, ma è importante per validare l’unica informazione per cui abbiamo creato il modulo. Il nostro obiettivo è raccogliere indirizzi e-mail che siano corretti, senza errori di digitazione che bloccherebbero l’invio del messaggio di posta.xxx

In questo esempio NIKE richiede solo le informazioni necessarie: la password e lo pseudonimo garantiscono all’utente riservatezza e dimostrano attenzione alla tutela della privacy, l’età e il sesso permettono all’azienda di non inviare ad un ragazzo, offerte sull’abbigliamento femminile o a una donna le promozioni sulle scarpe da uomo, mentre la nazionalità serve per la localizzazione della collezione e delle offerte.

esempio Nike - raccolta e-mail


 La vita è tutta un Quiz…  

Dai tempi di Mike Bongiorno, il Quiz è una costante della televisione italiana, perché in fondo a noi Italiani piace metterci alla prova, dimostrare chi siamo e cosa sappiamo e quindi, soprattutto nel B2C, perché non sfruttare questa passione per raccogliere indirizzi e-mail?

AFAR è una piattaforma multimediale che si occupa di turismo. In questo esempio vediamo come, attraverso un quiz, riesca sia a raccogliere informazioni preziose sull’utente, che a suggerire di proseguire la navigazione sul loro sito, per leggere alcuni articoli su una possibile destinazione di viaggio. Viene richiesto l’indirizzo e-mail per ottenere il risultato del quiz, ma –  come si vede –  non è obbligatorio. Un piccolo trucco per incrementare la mailing list senza troppo indispettire chi aveva solo voglia di rilassarsi con un test.

esempio AFAR - raccolta e-mail


Wilkommen, bienvenue, welcome.

Siamo quindi riusciti nel nostro intento e abbiamo convinto un potenziale cliente a darci il suo indirizzo e-mail, a questo punto dobbiamo subito inviare una mail di benvenuto, fondamentale nella creazione dell’immagine aziendale presso i clienti. Un contatto, che ha dimostrato interesse ed ha dedicato il suo tempo per comunicarci alcuni suoi dati personali, deve essere gratificato. Non basta quindi un messaggio tipo “Grazie, Le manderemo periodicamente delle informazioni”, se nella registrazione avevamo promesso uno sconto, la mail di benvenuto dovrà contenere il coupon per usufruire dello stesso sul primo ordine.

Inoltre, se abbiamo chiesto diversi dati, dovremo dimostrare di sapere usare le informazioni ottenute, quindi se abbiamo voluto sapere dove abitava il nostro contatto, nella mail di benvenuto potremo indicare il punto vendita più vicino alla sua abitazione, invitandolo magari a presentarsi lì con il coupon di cui sopra, per ottenere un prezzo di favore.

Una buona prassi è anche quella di differenziare il messaggio di benvenuto nella nostra mailing list tra chi è già cliente e chi ancora non lo è, dimostrando così attenzione verso i nostri interlocutori e portando la comunicazione ad un livello più personale.

Infine, poiché l’obiettivo ultimo della raccolta di indirizzi e-mail è quello di creare una relazione finalizzata alla vendita, usiamo la mail di benvenuto per presentare alcuni nostri prodotti o servizi e stimolare una risposta con un’adeguata call to action.xxx

Un esempio interessante è quello di Mailchimp-  che di e-mail marketing ne sa più di qualcosa –  che invia diverse mail di benvenuto, presentando le diverse funzionalità del tool e concludendo con una chiara CTA.

esempio welcome mailchimp


 Normativa 

Secondo la Legge Italiana, si possono inviare e-mail promozionali solo se l’interessato ha espresso in tal senso il suo consenso informato, questo vuol dire che nei moduli di raccolta dei dati deve essere chiaro che, fornendo la propria e-mail, l’interessato accetta i termini e le condizioni d’uso, e deve essere presente un link alla pagina in cui tali termini e condizioni sono esplicitati secondo la normativa vigente. Il testo di riferimento è disponibile a questo link


Se ti occorre una consulenza personalizzata per iniziare una campagna di e-mail marketing, contattaci utilizzando il form sottostante.